http://www.karatevolterra.org
Sei qui: HOME > karate-do > Stili kata > studio dei kata > Cinque metodi
Sede - la sua storia
Kenshinkan
Maestri - La nostra discendenza
Karate-Do
Goshindo
I.S.I.
Aikido
Yoga-Reiki
Ginnastica
Cultura
Link
Area riservata Soci
     
 
 
 
 
     
DEN - La trasmissione della Tradizione
 
   
 
  • DEN significa "trasmissione" viene scritta con i tratti per indicare "Persona" e "rotazione", formando una immagine di un individuo che apprende e porge la conoscenza ad altri.
 
DENSHO - Trasmissione per mezzo della scrittura
 
KUDEN - Trasmissione per mezzo delle parole
carattere stampato
SHINDEN - Trasmissione divinamente ispirata
 
Sebbene il DEN di una scuola marziale, che spesso consiste in vaghi riferimenti o aforismi simili a indovinelli, possa essere a conoscenza di tutti, coloro che non appartengono alla stessa hanno poche possibilità di coglierne il vero significato. Questi criptici assiomi sono sufficienti a esprimere profondi segreti e solo l'allievo che percorre la Via con il suo Maestro, potrà decodificarli, poichè condividono il gergo della loro scuola.
 

STUDIO DEI KATA - I PRIMI 5 METODI

- - - -

PRIMO) : "KATA OMOTE - WARU HAYAI (diviso rapidamente)"
Questo metodo prevede che ogni tecnica sia divisa in due o più parti (scatti) per allenare:
1) la rapidità della contrazione muscolare in due modi: chiudendo (concentrica) ed espandendo (eccentrica) il corpo con la successiva decontrazione.
2) La respirazione, effettuata in modo molto rapida e che non sia legata alla lentezza del gesto, dovrà eseguire la seguente metodologia:
a) ispirare da fermo (metabolizzare l’aria immessa) ed successivamente espirare rapidamente eseguendo la metà della tecnica prevista, alla fine dello scatto ispirare rapidamente;
b) solito inizio; dopo la prima espirazione e la metà della tecnica non bisogna ispirare ma rimanere in apnea, tenere quella posizione rimanendo molto concentrati ad esplodere, come sentirsi chiusi in una sfera, questa forma di finta staticità non ha un tempo definito, ognuno esploderà con l’altra meta della tecnica quando sentirà tutto il corpo rilassato eccetto l’HARA (il centro delle forza) e la mente rilassata e pronta a sorprendere, anticipare qualsiasi percezione di movimento.
L’esecuzione del kata è molto lunga, tra uno scatto e l’altro è bene che ci siano più atti respiratori. Ad ogni scatto stringere fortissimo i pugni prima di ispirare (stare attenti a contrarre solo i pugni e non il resto del corpo) questo potrà far allungare l’ispirazione che dovrà essere eseguita con il rilassamento del corpo e più rapida possibile. Nel fare ogni scatto stare attenti ad non portare il sedere in fuori ma effettuare il movimento facendolo partire con la pancia (Hara) spingere verso la direzione delle tecnica con la gamba d’appoggio. Risulterà anche un buon allenamento per l’equilibrio.
Se a prima vista sembra solo un altro tipo di allenamento fisico, con il giusto atteggiamento mentale (che non dovrebbe mancare ad ogni lezione di karate) serve per anticipare, parare, attaccare, provocare una situazione di KYO nell’avversario, risulterà efficace nella corta distanza.
Il metodo va eseguito per ogni kata anche URA.

   
 
 

SECONDO) : "KATA OMOTE – KOKYU ICHI WAZA (una respirazione ogni tecnica)"
La particolarità di questo metodo è che ogni tecnica è accompagnata da un atto respiratorio, come sopra ispirare da fermo ed espirare nell’esecuzione della tecnica.
L’esecuzione deve avvenire “Waza no kenkyu wo wasuruma” - lento: cercando di unire più possibile l’espirazione al movimento e solo alla fine, ad equilibrio e stabilità acquisita, chiudere forte i pugni ed espandere la muscolatura verso l’esterno come se il corpo diventasse più grosso; - veloce: l’inizio e la fine devono coincidono con uno solo scatto, come nel primo metodo eseguendo la seconda parte del metodo lento, solo la tecnica e più ampia. Particolare attenzione va posta alle rotazioni, serve per acquisire più rapidamente l’equilibrio e la stabilità. La velocità del movimento tende a far perdere la lucidità della menta che invece deve rimanere pronta a modificare la propria azione cosa che può avvenire solo se rimane concentrata nel muoversi con l’Hara verso la direzione del Kime.
Allena il giovane allievo ha vincere il primo male detto dal M. Kase (La paura), più a vanti serve per bloccare un attacco nel suo nascere.
L'azione deve concludersi prima che l’avversario possa modificare o aggiungere una reazione, la sua distanza è leggermente più di un passo dall’avversario.

 

 

 

 

 

TERZO) : "KATA URA – KOKYU ICHI WAZA (una respirazione ogni tecnica)"
Ha lo stesso metodo di allenamento del terzo metodo solo eseguito con la parte opposta.
Una volta non esistevano i Kyon come oggi, pertanto lo studio URA serve per allenare la muscolatura alla stessa contrazione, forza, equilibrio, spostamento e KIME. Tutto il corpo partecipa in armonia alla tecnica, nessuna parte di esso deve esserne di impaccio, la parte sinistra deve imparare a fare ciò che fa la parte destra questo implica anche una maggiore comunicazione con l’emisfero sinistro con l’emisfero destro del cervello.
Infine previene i mali fisici, è saputo che contrarre in modo errato il corpo può causare traumi muscolari o articolari innescati dalle onde che generiamo la quale colpiranno le parti più deboli durante l’attacco o una difesa.
Inoltre tendiamo a ruotare sempre in senso, cosa che può risultare molto fatale per evitare un attacco. Questo metodo serve ad imparare ad eseguire in modo efficace le rotazione sia a destra che a sinistra.

QUARTO) : "KATA OMOTE – KONO ICHI WAZA (indietreggiando una respirazione ogni tecnica)
Ha lo stesso criterio di allenamento del terzo metodo solo eseguito indietreggiando.
In questo metodo si apprendere delle rotazioni opposte rispetto a quelle effettuate nei precedenti metodi, ad allontanarsi da un attacco. Si effettua la tecnica come se venisse fatta in avanti (pressione, Hara, atteggiamento) ciò fa acquisire la capacità di opporsi ad un attacco pur indietreggiando.
La difesa va effettuata all’ultimo istante mantenendo la massima lucidità mentale, inducendo l’avversario a credere di essere sicuro di aver messo a segno l’attacco, questa certezza inibisce nell’avversario lo stimolo di effettuare una reazione di difesa.
Inoltre lo stato mentale deve “pensare” di colpire prima di difendersi, questo atteggiamento deve permette di concludere lo spostamento prima che l’avversario sia a metà della sua tecnica, lasciando il tempo necessario per vedere l’attacco e decidere di parare e contrattaccare o attaccare.
La distanza dall’avversario non consente di effettuare un passa in avanti.
Si effettua in due direzione, UNA rispecchiando l’Enbusen del kata, l’ALTRA, anche se rispetta il disegno del kata, la sua esecuzione sembrerà effettuata d’avanti ad uno specchio. Sarebbe bene eseguirli anche URA.

QUINTO) : "KATA OMOTE – KOKYU NI WAZA (una respirazione ogni due tecnica)
Questo metodo è la base dell’unione delle tecniche e della transizione del kata. Qui si apprende il ritmo.
I Kata racchiudono delle combinazioni di tecniche, che se pur al suo interno rimangono divise nella contrazione e kime, dovranno essere eseguite con un’unica espirazione. Eccezionalmente questa regola, in alcuni kata superiori, è suddivisa da piccola e rapidissima ispirazione fatta anche in movimento o da altrettanta rapidissima apnea.
Chi esegue il kata deve far percepire a chi osserva che la combinazione è devastante e le tecniche penetrare l’avversario mantenendo una visione al rallentatore di ciò che ha fato e potrebbe fare, senza distogliere lo Zanshi per effettuare con continuità tutte le altre combinazioni fino alla fine, come aver affrontato più avversari.
Questo metodo è espressione di: forma, dinamica, rapidità velocità, stabilità, equilibrio, calma, lentezza, forza, cedevolezza, vigore, eleganza, fierezza, Kime, Ki, Kokyu, Zanshi e tanto altro.
Introduce al metodo nr. 13.
Questo E’ il Kata

     
 
del M° Renshi Emiliano ALBERTI